Alberto Santiago Burnichon
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"Alle 12:30 del 24 marzo 1976, degli uomini armati in uniforme fecero irruzione nella nostra casa di Villa Rivera Indarte, a Cordoba. Si identificarono come appartenenti all'Esercito, ed erano accompagnati da alcuni ragazzi vestiti casual. Ci tennero sotto tiro mentre rubavano libri, oggetti d'arte, bottiglie di vino e altro, che gli uomini in uniforme portavano fuori. Non parlarono mai tra di loro, ma comunicavano schioccando le dita. Il saccheggio andò avanti per due ore; prima del raid c'era stato un blackout in tutte le strade vicine. Mio marito, dirigente del sindacato, mio figlio David e io stessa fummo rapiti. Io fui liberata il giorno seguente. Mio figlio, tenuto prigioniero al campo di La Ribera, qualche tempo dopo. La nostra casa fu completamente distrutta. Il corpo di mio marito venne poi trovato con sette ferite d'arma da fuoco alla gola."

[Rapporto n° 3860. Sparizione di Alberto Santiago Burnichon .
Testimonianza della moglie: Maria Saleme.]



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