Adozioni forzate dei figli delle vittime

Data: Domenica, 23 Luglio 1995 12:23:29 - 0700 (PDT)

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BUENOS AIRES, Argentina (AP) -- Il figlio e la nuora incinta di Renée D'Elia Pallares scomparvero nel 1977, durante la "guerra sporca" che il governo militare argentino combattè contro nemici politici, veri e immaginari.

Da tempo Renée D'Elia Pallares ha rinunciato alla speranza di trovare vivi il figlio e la nuora. Ma questa fragile 75enne uruguaiana è sicura di aver trovato un legame con la coppia -- uno studente di liceo di nome Carlos. Le analisi del sangue indicano che c'è il 99.9 per cento di probabilità che sia il nipote perduto.

Carlos potrebbe essere uno delle dozzine di bambini nati, a quanto pare, durante la prigionia da persone sospettate di avere simpatie di sinistra, e in seguito uccise dalle forze di sicurezza. Prove recenti hanno rivelato che militari e ufficiali di polizia hanno adottato illegalmente alcuni di questi bambini, mentre altri sono stati dati a famiglie estranee.

La signora D'Elia Pallares ha incontrato Carlos per la prima volta in un'aula di giustizia, il 20 giugno.

"Quando l'ho visto entrare sono rimasta senza parole"' ha detto "Ha gli stessi occhi di mio figlio e lo stesso portamento di mia nuora -- sua madre."

Da allora, gli ha potuto parlare brevemente altre due volte, sempre in un'aula di giustizia. Un giudice ha disposto l'affidamento di Carlos al suo padrino -- un amico dei presunti genitori -- fino a che la questione delle sue origini non sarà risolta.

Fino ad ora questo dinoccolato 17enne ha creduto di essere il figlio di un tenente di vascello della Marina Argentina in pensione, Carlos de Luccia, e di sua moglie, Martha, ora divorziati.

D'Elia Pallares sostiene che Carlos è nato in un centro clandestino di tortura dove i suoi genitori furono uccisi con l'accusa di essere pericolosi sovversivi e che fu in seguito adottato dall'ufficiale di Marina.

Se ulteriori test dovessero dimostrare che Carlos è suo nipote, lui dovrà scegliere se stare con la coppia che lo ha allevato o se trasferirsi nel vicino Uruguay per vivere con la nonna, una zia e cinque cugini.

"Non vogliamo mettergli fretta. Dev'essere un trauma scoprire di non essere quello che si è sempre creduto."' Dice D'Elia Pallares. "Ma siamo determinati a tornare a casa con Carlos e resteremo in Argentina per tutto il tempo che sarà necessario."

Luccia e la sua ex moglie continuano a dire che il ragazzo è il loro figlio biologico, e che le analisi del sangue sono sbagliate. Dicono che Carlos è nato dopo che la signora Luccia aveva effettuato dei trattamenti per la fertilità, in seguito a 18 anni di tentativi.

Il 14 Giugno, un giudice federale ha ordinato l'arresto della coppia per il presunto coinvolgimento in adozione illegale, e restano tuttora in custodia.

Il giudice ha anche ordinato l'arresto dell'ispettore di polizia Jorge Berges con l'accusa di aver falsificato i documenti per facilitare l'adozione di Carlos e di molti altri bambini nati nei campi di prigionia.

Berges, soprannominato "Dottor Morte" da un giornale di sinistra di Buenos Aires, è stato accusato nel 1985 di aver torturato i prigionieri durante la "guerra sporca". E' sfuggito alla prigione in virtù di una legge che giustificava il personale militare di basso e medio grado sulla base del fatto che erano costretti ad obbedire agli ordini dei superiori.

Fino ad ora, cinque membri delle forze armate e della polizia sono stati accusati e imprigionati per un minimo di otto anni con l'accusa di aver favorito le adozioni illegali dei figli dei desaparecidos.

I genitori adottivi, che non avevano legami con le forze di sicurezza, non sono stati accusati prechè le autorità hanno stabilito che erano all'oscuro dei fatti.

Almeno 9000 persone sono morte negli anni '70, quando tre Juntas Militares tentarono di eliminare i movimenti di sinistra. Molte delle vittime erano innocenti dissidenti politici coinvolti nell'ondata di violenza.

D'Elia Pallares dice che le due persone che secondo lei sono i veri genitori di Carlos -- ovvero il figlio Julio Cesar D'Elia, un economista uruguaiano che lavorava a Buenos Aires, e sua moglie, Yolanda -- non erano politicamente attive.

Si stima che 200 bambini siano nati in prigionia, e 55 sono stati ritrovati. Di questi, 30 sono stati riuniti alle loro famiglie biologiche con l'aiuto delle Nonne di Plaza de Mayo, un gruppo per i diritti umani formato da persone i cui figli e nipoti sono scomparsi durante la repressione.

"Le forze armate provavano un orgoglio perverso nell'uccidere i sovversivi e risparmiare i loro figli per affidarli a famiglie di militari che insegnassero loro le malvagità del terrorismo"' dice Estela Barnes de Carlotto, presidentessa delle Nonne di Plaza de Mayo.

Nel 1983, il presidente civile Raul Alfonsin ha istituito una Banca Nazionale di Dati Genetici per raccogliere i campioni di sangue dei parenti delle vittime della "guerra sporca".

Le Nonne hanno depositato in questa banca campioni di sangue nella speranza che ragazzi curiosi che sospettano di essere stati adottati illegalmente possano fare i test.

"I bambini che vennero rapiti hanno ora mediamente 17 anni,"' dice la signora Carlotto. "e così ci auguriamo che si presentino spontaneamente."

"Abbiamo già appurato 55 casi, e Carlos sta per diventare il 56esimo," continua "ogni caso rappresenta un trionfo della verità sulle bugie, sull'orrore e sull'inganno."




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