La famiglia Rondoletto
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Il 2 novembre 1976, alle 14 circa, un gruppo di uomini, alcuni dei quali incappucciati, fecero irruzione nella casa di San Lorenzo 1666, San Miguel de Tucumán, dopo aver circondato il quartiere e deviato il traffico, e rapirono i cinque componenti della famiglia Rondoletto, portandoli in un luogo sconosciuto. I nomi dei rapiti erano: Pedro Rondoletto, Maria Cenador de Rondoletto, Silvia Margarita Rondoletto, Jorge Osvaldo Rondoletto e Azucena Ricarda Bermejo de Rondoletto.

Il rapimento venne perpetrato quando erano tutti in casa e Pedro Rondoletto stava lavorando nella tipografia, che si trovava nella parte anteriore della casa stessa. Vennero portati via bendati con delle buste sulla testa. I genitori vennero caricati su una berlina e i figli su una macchina nera (secondo le testimonianze dei vicini). Prima di andare via, uno degli uomini disse al socio della tipografia che aveva 24 ore di tempo per portare via le attrezzature, o avrebbero messo una bomba nell'edificio. Quello stesso giorno venne presentata una deposizione al Posto di Polizia N° 8, e il padre di Azucena chiese un'udienza al governatore della provincia, Generale Bussi, con l'intermediazione di un contabile, Elias, che lavorava nell'ufficio di Bussi, ed era al tempo stesso amico e collega della famiglia Bermejo e dei Rondoletto. L'incontro non ebbe luogo. Vennero in seguito avanzate richieste di habeas corpus, alcune delle quali vennero respinte, altre ricevettero risposta negativa. Contemporaneamente vennero prese iniziative, per mezzo di intermediari, con il Presidente della Nazione, Generale Videla, ottenendo gli stessi risultati delle richieste di habeas corpus. Secondo i vicini, la casa continuò ad essere saccheggiata per diversi giorni dopo il rapimento e c'era sempre qualcuno di guardia (un vicino che non sapeva cosa era accaduto entrò in casa e la guardia gli andò incontro). In seguito venne rubata anche la macchina di Pedro Rondoletto e ci furono delle testimonianze secondo cui la macchina, che era tenuta in un garage, venne portata via da persone che si identificarono come appartenenti ai servizi segreti militari. Il saccheggio continuò per parecchio tempo, nonostante fossero state messe delle catene alla porta.

[La famiglia Rondoletto: rapporto n° 2196]


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